Dopo più di un anno mi sono reso conto che forse è il momento di dare qualche risposta agli interrogativi sollevati nella prima parte di questa discussione. Ebbene, riprendiamo il discorso degli antibiotici solo per un attimo… quel tanto che basta per concludere che, tranne che in alcuni casi specifici individuati dal vostro medico a valle di opportune analisi (tampone faringeo con antibiogramma) essi sono da ritenersi assolutamente inefficaci e talvolta pesantemente dannosi! Ma poi, nel caso specifico della faringite cronica, essa è causata più spesso da virus che da batteri. Ve ne accorgete in particolar modo nei casi di recidive che insistono anche dopo ripetute cure antibiotiche. Ma è normale amministrazione: il virus se ne infischia degli antibiotici, anzi, avendo debilitato il sistema immunitario con tali terapie abbiamo creato un substrato ancora più favorevole per il virus di turno.

Per quale motivo la propoli è la soluzione che cercavamo… 

I motivi sono molteplici, di cui uno è piuttosto intuitivo. Ovverosia, se ricostruiamo come è nata la propoli ci rendiamo conto che le api hanno fatto ancora una volta un lavoro miracoloso. Essa infatti è stata elaborata dalle api nel corso dei millenni per difendersi da microrganismi di tutti i tipi: batteri, virus, funghi, protozoi… E’ stata una lotta durissima nel corso di una intera evoluzione ma le api l’hanno vinta e la vincono giorno per giorno, per il semplice motivo che stanno lì e sono vive. Questo perchè hanno trovato il modo di elaborare e mettere insieme centinaia di composti chimici naturali, essenzialmente dei polifenoli chiamati flavonoidi, presi un po’ ovunque nel variegato mondo dei metaboliti delle piante, che sinergicamente rendono la vita impossibile ai vari microrganismi suddetti.  Il massimo dell’utilità della propoli, a mio avviso, la riscontriamo nei confronti delle infezioni virali, anche perchè gli antivirali attualmente in commercio non ci stanno dando la stessa soddisfazione che abbiamo riscontrato con gli antibiotici. Scardinare l’azione di un virus è molto più difficile rispetto ad un batterio e quella degli antivirali è una sfida a tutt’oggi ancora tutta da giocare. Ecco perchè conviene riconoscere che le api hanno già da tempo risolto il problema con quella micidiale miscela di composti che è la propoli. 

    Cosa dice la scienza ufficiale in proposito? 

    Molte persone a questo punto si staranno chiedendo se esistono dei dati clinici, se sono mai state fatte ricerche scientifiche in merito… ebbene, la scienza ha già indagato su parte di questa azione antivirale. Si tratta di meccanismi alquanto complessi, ma intanto si è per ora appurato che:

    – la propoli svolge un’azione inibente nei confronti dell’ Herpes simplex di tipo 1 e 2 ,Coronavirus e circa dieci tipi di infezioni virali (influenza A e B, parainfluenza 1,2 e 3,Adenovirus, virus respiratorio sinclinale ed altri).

    – L’azione sembra essere dovuta ad una limitazione dell’aggancio e della penetrazione del virus nelle cellule per interferenza della propoli con le neuraminidasi virali. L’attività è dovuta soprattutto ai flavonoidi, in particolare galangina, kempferolo, quercetina, ma anche acido caffeico e i suoi esteri (in particolare il CAPE).

    – La propoli ha azione diretta nei confronti dell’ Herpes e dell’Adenovirus, perché ne inibisce la crescita e rallenta la sua moltiplicazione.

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